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La giornata delle famiglie

Domenica 21 ottobre 2007, ore 08.00 ... la prima cosa che mi colpisce è il freddo, poi alzo gli occhi verso il cielo. E’ di un azzurro limpido, illuminato da un sole generoso.
Che bel regalo, o Signore! Anche Tu sei contento di questa "Giornata delle famiglie" della comunità di Saint Germain en Laye e di quella di Parigi!

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"L’Ermitage" di Versailles, che ci accoglie, si riempie piano piano di mamme, papà e bambini.

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Un veloce caffé per riscaldarci e scambiare saluti e presentazioni.

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Poi, sull’eco delle parole del canto "Annunciamo al mondo" (...il nuovo cammino dell’umanità: i popoli uniti in una sola famiglia),

Annunciamo al mondo

(Rit.) Andiamo con gioia ad annunciare al mondo il nuovo cammino dell’umanità: i popoli uniti in una sola famiglia ...
E’ il sogno di Dio, non si fermerà. E’ il Regno di Dio, che in noi vive già.

Gente in cammino sulle strade del mondo in cerca d’amore e solidarietà: negli occhi speranze di una vita migliore e voglia di fraternità. (Rit.)

"Migrano i semi sulle ali del vento": con loro una nuova vita fiorirà. L’uomo che migra sulle ali del tempo i popoli nuovi farà. (Rit.)

Cuori che sognano una storia d’amore, nuovi orizzonti per l’umanità, mani che scrivono una storia di pace disegnano il mondo di Dio. (Rit.)

lasciamo i nostri bambini in compagnia di un valoroso gruppo di ragazzi armati di chitarra ed entusiasmo,

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mentre noi adulti ci riuniamo con padre Gianni il quale ci legge, dal Vangelo di Marco, la parabola del cieco di Gerico:

Dal Vangelo di Marco (10, 46-52)
(46)E giungono a Gerico. Uscendo Gesù da Gerico con i suoi discepoli e gran folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco, mendicante, sedeva al lato del cammino.
(47)Udito che c’era Gesù di Nazareth, cominciò a gridare e dire: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!"
(48)E molti lo sgridavano perché tacesse; ma egli gridava ancor più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!"
(49)Gesù, fermatosi, disse: "Chiamatelo!" E chiamarono il cieco dicendogli: "Coraggio, svegliati, ti chiama!"
(50)Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
(51)Gesù, voltosi a lui, gli disse: "Cosa vuoi che io faccia per te?" Ora il cieco gli disse: "Rabbuni, che io veda!"
(52)E Gesù gli disse: "Va, la tua fede ti ha salvato." E subito vide, e lo seguiva nel cammino.

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Non è, la sua, una semplice lettura, è un cammino che ci fa scoprire significati, messaggi altrimenti sconosciuti.

Piste per la riflessione di gruppo
1 - La mia persona, la mia famiglia, l’ambiente in cui vivo, l’umanità manifestano segni di cecità, mendicità, immobilità? (46)
2 - Cosa vivo di fronte a questi segni? Come mi segnano? Come li interpreto? La mia fede mi aiuta a capirli e a risolverli? Come? (47, 51, 52)
3 - Quali sono (dentro e fuori di me) gli ostacoli alla mia fede, al mio incontro con Cristo Gesù? (48)
4 - Ho avuto qualche volta l’esperienza di sentirmi oggetto dell’attenzione, della cura di Dio? Come l’ho vissuta? Come ho reagito? (49, 50)
5 - Nei confronti di un’umanità che invoca "pietà", mi succede forse a volte di essere uno dei molti che "sgridano di tacere" (48)? O incoraggio, sollevo, annuncio l’interesse di Dio per chi soffre (49)?
6 - Per Bartimeo, Gesù è il Figlio di Davide, colui che ha pietà, che dona la vista, il Maestro (Rabbuni), colui che merita di essere seguito. Per me chi è Gesù?
7 - Come "cammino dietro" a Gesù? E nelle mia famiglia, nella comunità cristiana, nel lavoro, ecc... ?

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Ricchi di queste nuove conoscenze, ci dividiamo in quattro gruppi, per ognuno dei quali è previsto un moderatore ed un relatore, e, insieme, proviamo ad interrogarci, seguendo delle piste di riflessione forniteci dai nostri bravi padri, sulla nostra "cecità"; sugli ostacoli alla nostra fede; se di fronte a chi invoca "pietà" siamo tra quelli che gridano "taci" o, al contrario, incoraggiamo, valorizziamo l’interesse di Dio per chi soffre; se e come "camminiamo dietro" a Gesù ecc.

Un breve istante di imbarazzo a prendere la parola, poi le voci si sono sciolte, i cuori si sono aperti ... il tempo a nostra disposizione è passato troppo in fretta! Con ancora nelle orecchie l’ultima testimonianza di un/a compagno/a del gruppo, ci siamo avviati alla Cappella per celebrare tutti insieme la Santa Messa.

Alcune testimonianze dei gruppi sono state lette durante il rito d’ingresso, altre al posto dell’omelia. Una lunga catena di mani ha reso ancora più intenso il Padre Nostro; l’accompagnamento delle chitarre e delle voci dei giovani e dei bambini hanno allietato la cerimonia.

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A questo punto, sono ormai le ore 14.00, un sentimento unico accomuna grandi e piccoli "ABBIAMO FAME!!". Due accoglienti sale sono a nostra disposizione e qui, come per magia, appaiono sui tavoli: torte rustiche, formaggi, affettati italiani, lasagne, torte al cioccolato, di mele, al limone ecc. Il tutto "bagnato" con del buon vino rosso, del prosecco e, certamente, anche dall’acqua. Il caffè non mancava certo!

E’ ora dei saluti. Ci diciamo arrivederci, arrivederci alla prossima "Giornata delle Famiglie".

Susanna De Cicco


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