Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Tutti : Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Marco.(15,42-43.46)

Sopraggiunta ormai la sera, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il Regno di Dio, comprato un lenzuolo, calò il corpo di Gesù giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro.

Dal Vangelo secondo Giovanni.(19, 38-39)

Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.

MEDITAZIONE

Hanno restituito nelle mani della Madre il corpo senza vita del Figlio. I Vangeli non parlano di ciò che ella ha provato in quell’istante. È come se gli Evangelisti, col silenzio, volessero rispettare il suo dolore, i suoi sentimenti e i suoi ricordi. O, semplicemente, come se ritenessero di non essere capaci di esprimerli.
È stata soltanto la devozione plurisecolare a conservare l’immagine della "Pietà", fissando così nella memoria del popolo cristiano l’espressione più dolorosa di quell’ineffabile legame d’amore sbocciato nel cuore della Madre il giorno dell’annunciazione e maturato nell’attesa della nascita del divin Figlio.

Quell’amore si è rivelato nella grotta di Betlemme, è stato sottoposto alla prova già durante la presentazione al tempio, si è approfondito insieme con gli eventi conservati e meditati nel suo cuore (cfr Lc 2, 51). Adesso quest’intimo legame d’amore deve trasformarsi in un’unione che supera i confini della vita e della morte. E così sarà lungo tutto l’arco dei secoli : in ogni parte del mondo i fedeli venerano l’Addolorata. Essi apprendono così il difficile amore che non fugge di fronte alla sofferenza, ma si abbandona fiduciosamente alla tenerezza di Dio, a cui nulla è impossibile (cfr Lc 1, 37).

ORAZIONE
(Via Crucis al Colosseo, Cardinale Joseph Ratzinger)
Signore, sei disceso nell’oscurità della morte. Ma il tuo corpo viene raccolto da mani buone e avvolto in un candido lenzuolo (Mt 27, 59). La fede non è morta del tutto, il sole non è del tutto tramontato. Quante volte sembra che tu stia dormendo. Com’è facile che noi uomini ci allontaniamo e diciamo a noi stessi : Dio è morto. Fa’ che nell’ora dell’oscurità riconosciamo che tu comunque sei lì. Non lasciarci da soli quando tendiamo a perderci d’animo. Aiutaci a non lasciarti da solo. Donaci una fedeltà che resista nello smarrimento e un amore che ti accolga nel momento più estremo del tuo bisogno, come la Madre tua, che ti avvolse di nuovo nel suo grembo. Aiutaci, aiuta i poveri e i ricchi, i semplici e i dotti, a vedere attraverso le loro paure e i loro pregiudizi, e a offrirti la nostra capacità, il nostro cuore, il nostro tempo, preparando così il giardino nel quale può avvenire la risurrezione.

Il buio della tomba è tristezza, è dolore, è pianto. Ma la fede ci dice che la nostra tristezza non è senza speranza. Dopo il buio viene sempre la luce, la luce della Vita, la luce della risurrezione in Cristo.

Preghiera (tutti insieme)

Donaci il coraggio di guardare a chi ci sta accanto con il sentimento con cui chiediamo che tu ci guardi ogni giorno ; donaci di usare misericordia, quella stessa che ci attendiamo di ricevere, da te e dalle persone che abbiamo vicino e di cui ci chiami a diventare “il prossimo”. Donaci di amare, perché solo l’amore, quello che ha origine in te, riesce a dare senso alla vita. Nostra e del mondo intero.
(Papa Francesco, lettera per la Quaresima 2021)

Ave Maria

(Gaza - Palestine)