(La Carità, Raffaello Sanzio, 1507)

LA CARITÀ

Etimologia
Gli antichi greci, molto più acuti dei moderni, avevano già intuito la differenza esistente tra :
•"AGAPE" (affetto, predilezione, amore gratuito di benevolenza per gli altri),
•"FILIA" (sentimento di amicizia, relazione amichevole)
•"EROS" (passione, trasporto o desiderio fisico).
Il termine “agàpe” fu introdotto nel linguaggio religioso dalla traduzione della Bibbia

Definizione (dal CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA, VATICANO, ARTICOLO 7, 1822-1829 « LE VIRTU »)
La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio.
Gesù fa della carità il comandamento nuovo. Il Comandamento che Egli dà ai suoi discepoli alla vigilia della Sua passione come Suo testamento è veramente "nuovo", perché è sconvolgente e inaudito.
« Vi do un comandamento nuovo : che vi amiate gli uni gli altri ; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri »
(Gv 13, 34 – 35).

Amando i suoi « sino alla fine » (Gv 13,1), egli manifesta l’amore che riceve dal Padre. Amandosi gli uni gli altri, i discepoli imitano l’amore di Gesù, che essi ricevono a loro volta. Per questo Gesù dice : « Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore » (Gv 15,9).
Cristo è morto per amore verso di noi, quando eravamo ancora « nemici » (Rm 5,10). Il Signore ci chiede di amare come lui, perfino i nostri nemici, di farci prossimo del più lontano, di amare i bambini e i poveri come lui stesso.

L’Apostolo San Paolo ha dato un ineguagliabile quadro della carità : « La carità è paziente, è benigna la carità ; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta » (1 Cor 13,4-7).
È la prima delle virtù teologali : « Queste le tre cose che rimangono : la fede, la speranza e la carità ; ma di tutte più grande è la carità » (1 Cor 13,13). S. Paolo ha detto che la Carità è la più grande delle tre Virtù proprie del seguace di Cristo e l’unica che non avrà mai fine, perché la Fede e la Speranza non saranno più necessarie quando vedremo Dio "faccia a faccia" (1 Cor 13, 13).

La carità ha come frutti la gioia, la pace e la misericordia ; esige la generosità e la correzione fraterna ; è benevolenza ; suscita la reciprocità, si dimostra sempre disinteressata e benefica ; è amicizia e comunione : « Il compimento di tutte le nostre opere è l’amore. Qui è il nostro fine ; per questo noi corriamo, verso questa meta corriamo ; quando saremo giunti, vi troveremo riposo ».

(La Carità, Pollaiolo, 1470)

Cosa distingue la carità cristiana dal concetto di solidarietà o di altre forme di aiuto secolarizzato ?

Papa Francesco a CARITAS INTERNATIONALIS, 27/05/2019 :
« La carità non è una sterile prestazione oppure un semplice obolo da devolvere per mettere a tacere la nostra coscienza », ha ricordato Francesco : « È l’abbraccio di Dio nostro Padre ad ogni uomo, in modo particolare agli ultimi e ai sofferenti, i quali occupano nel suo cuore un posto preferenziale ».
« Se guardassimo alla carità come a una prestazione, la Chiesa diventerebbe un’agenzia umanitaria e il servizio della carità un suo reparto logistico », ha proseguito il Papa : « Ma la Chiesa non è nulla di tutto questo, è qualcosa di diverso e di molto più grande : è, in Cristo, il segno e lo strumento dell’amore di Dio per l’umanità e per tutto il creato, nostra casa comune ».

« È scandaloso vedere operatori di carità che la trasformano in business »
« Fa molto male constatare che alcuni operatori di carità si trasformano in funzionari e burocrati », ha proseguito Francesco, ribadendo che « la carità non è un’idea o un pio sentimento, ma è l’incontro esperienziale con Cristo ; è il voler vivere con il cuore di Dio che non ci chiede di avere verso i poveri un generico amore, affetto, solidarietà, ma di incontrare in loro Lui stesso, con lo stile di povertà ».
« Occorre essere sempre attenti a non cadere nella tentazione di vivere una carità ipocrita o ingannatrice, una carità identificata con l’elemosina, con la beneficienza, oppure come ‘pillola calmante’ per le nostre inquiete coscienze ».

(Affresco Pompei, I° secolo - La Carità, Caravaggio, 1607 - Carità romana, Peter-Paul Rubens, 1612)

LA CARITA NELL’ARTE

Le allegorie cattoliche della Carità possono sorprendere perché rappresentano spesso un vegliardo canuto che succhia avidamente il seno generoso di una florida donna (sua figlia).
Si tratta della "carità romana" : una donna, Pero, che allatta segretamente il padre, Cimone, dopo che lui è stato incarcerato e condannato a morte per fame. Lei viene scoperta da un secondino, ma il suo atto di generosità impressiona i funzionari responsabili che concedono il rilascio del padre, ed è rappresentato come un grande atto di pietà (generosità filiale) e onore romano.

In Francia, il XVII secolo ha eletto ad allegoria della carità una madre di famiglia che si prende cura dei figli e li allatta.
La tela di Philippe de Champaigne è particolarmente profonda : la donna maestosa e sorridente che occupa il posto principale si divide fra tre bambini, dei quali uno è occupato a succhiare il latte dal suo seno, il secondo – un poco dietro – affonda lo sguardo in quello della madre e il terzo, issandosi sulla punta dei piedi, cerca di raggiungere la melagrana scorzata che tiene delicatamente la Carità, sulla testa della quale plana il fuoco dello Spirito Santo.
La melagrana è il simbolo del Corpo di Cristo : i grani serrati e rossi sono come il suo sangue che vivifica quanti lo bevono. Tali grani sono interminabili.
Una tradizione vuole che essi siano in numero di 613, il numero delle leggi del Pentateuco, dunque tutta quanta la Toràh data a Mosè. Essendo Cristo la vera e unica Legge, egli è questa melagrana che tutti condividono e non si esaurisce mai.

LA CARITA IN CANZONE : Inno alla Carità